Il consiglio migliore che si possa dare ad un giovane è iniziare al più presto a prendere contatto con il mondo del lavoro, anche in tempi antecedenti rispetto alla laurea, laddove ciò sia possibile. La forma contrattuale più idonea per chi non abbia esperienze di lavoro è la richiesta di uno stage, spesso peraltro non facilmente raggiungibile. Il percorso specialistico di formazione può costituire un’arma vincente per accelerare la propria maturità professionale e acquisire strumenti pratici non applicati all’università. Spesso è lo stesso Istituto di Formazione che sponsorizza lo studente per l’inserimento in stage.
Lo stage è un periodo di pratica in azienda che rappresenta la “fase esperienziale” della formazione scolastica o specialistica individuale. La finalità dello stage è quella di far conoscere la realtà del mondo del lavoro e far acquisire gli elementi applicativi di una specifica attività. In molti casi può essere un momento per farsi conoscere dall’azienda e trasformare lo stesso in occasione di collaborazione lavorativa. Gli stage possono offrire crediti formativi, oltre ad arricchire il proprio curriculum vitae. La modalità per convertire l’esperienza di stage (disciplinato dal DM 25/03/1998 n° 142 e L 196/1997) in punteggio di esame o di laurea viene stabilità in autonomia da ogni Università.
Gli stage possono essere svolti in imprese operanti nei settori più svariati. Ogni persona deve individuare in base ai propri interessi ed alla propria formazione l’ambito professionale in cui inserirsi. L’atteggiamento da tenere durante lo stage è improntato all’ascolto ed alla propositività. Aprirsi all’apprendimento ed allo sviluppo di capacità e competenze trasversali oggi molto utili per le professioni manageriali e gestionali è fondamentale. Occorre rendersi quanto più disponibili, in termini di tempo e di attenzione dedicata all’attività ed alla gestione dei compiti, al fare e sviluppare nuove pratiche. Occorre interpretare l’attività di stage come se fosse un reale inserimento professionale: ciò aiuta ad impostare l’impegno e ad avere atteggiamenti flessibili con il proprio referente ed i propri colleghi. Per tutto il periodo di stage è consigliabile avere un atteggiamento attivo. Se non sono stati assegnati compiti precisi, occorre approfittare del tempo a disposizione per leggere documenti, report e tutto ciò che possa risultare utile al proprio progetto ed ai propri studi. Se non ci sono novità, non bisogna esitare a parlare con il proprio referente aziendale, chiedendo di verificare insieme il proprio progetto formativo.
Il periodo di tirocinio può essere interrotto in qualsiasi momento sia da parte dello stagista che da parte dell’azienda. La legge non menziona alcun tipo di preavviso. E’ tuttavia auspicabile che il rinunciatario spieghi alla controparte la motivazione dell’interruzione. Gli stagisti redigono una relazione alla fine dello stage: occorre che essa sia compilata con attenzione e può essere un nuovo momento di apprendimento. Anche l’azienda potrebbe essere interessata ad avere una copia della relazione finale. E se, alla fine dell’esperienza, l’azienda ringrazia ma dice di non prevedere assunzioni al momento, non bisogna demoralizzarsi: il tirocinio sarà stato comunque utile a far acquisire nuove competenza e l’azienda potrebbe tener presente lo stagista in caso di necessità. E’ inoltre possibile richiedere un’attestazione facendosi scrivere delle buone referenze.