Bot, Btp, Cct, Btp Euro, Ctz: la varietà dei titoli di Stato non è certamente molto ristretta, e continuerà ad ampliarsi nel corso di un 2012 che dovrebbe vedere lo sbarco di nuovi strumenti finanziari. Ma come orientarsi nell’acquisto del titolo maggiormente indicato per le nostre esigenze? Cerchiamo di comprendere, insieme, quale sia il miglior investimento per ognuno.
Queste le caratteristiche dei principali titoli di Stato, e le raccomandazioni sull’acquisto.
Bot: il Buono Ordinario del Tesoro è un titolo di Stato no coupon (senza cedola), con una scadenza pari a 3, 6 o 12 mesi. Il rendimento del Bot sarà conosciuto al termine della sottoscrizione dell’asta, quale differenza tra il valore nominale (cioè il valore di rimborso, fatto pari a 100) e il prezzo di emissione (sotto la pari, cioè inferiore a 100). Nelle ultime settimane il rendimento dei Bot è schizzato alle stelle, con tassi di ritorno che non si riscontravano da 15 anni. Ogni mese il Tesoro lancia nuove aste e, pertanto, gli investitori potranno accogliere nei propri portafogli questi strumenti in qualsiasi momento. Nonostante la credibilità delle finanze pubbliche italiane stia ancora vacillando, l’impiego in Bot continua ad essere ampiamente sicuro.
Btp: si tratta dei Buoni poliennali del Tesoro, titoli a medio lungo termine con cedola (interessi) fissa, pagata ogni sei mesi. Anche il prezzo dei Btp è schizzato alle stelle negli ultimi mesi, con rendimenti che hanno sfiorato l’8% nel corso dell’ultimo mese. Contrariamente ai Bot, che basano il proprio investimento sul breve termine, il livello percepito sui Btp di lungo termine è maggiore, e il loro acquisto è pertanto consigliato a chi ha una propenzione al rischio maggiore. Meglio comunque – considerato che vi potrà essere un rialzo dei tassi a medio termine – lanciarsi sulle scadenze non superiori ai tre anni.
Cct: sono i certificati di credito del Tesoro, titoli a tasso variabile con cedole semestrali e scadenza pari a sette anni. Anche il rendimento dei Cct è cresciuto, e potrebbe aumentare ancora, visto e considerato che – contrariamente ai Btp – i certificati non godono dell’appoggio sostanziale della Bce.
Btp Euro: i Buoni del Tesoro poliennali indicizzati all’inflazione europea sono rendimenti che offrono all’investitore la protezione contro l’aumento del livello dei prezzi. L’interesse è pertanto costante in termini di potere d’acquisto, e fissato al momento dell’emissione. Le cedole vengono pagate semestralmente, con un capitale rimborsato a scadenza che risulta essere maggiorato sulla base del coefficiente di indicizzazione. Il rischio è che se l’inflazione italiana supera di molto quella europea, la protezione si annulli, o diventi per lo meno parziale.
Ctz: sono i certificati del tesoro zero coupon, titoli a 24 mesi privi di cedole. Come avviene per i Bot, la remunerazione è figlia della differenza tra lo scarto di emissione, pari alla differenza tra il valore nominale e il prezzo corrisposto all’acquisto. Anche i tassi sui Ctz stanno crescendo, e considerata la relativamente breve scadenza, l’impiego esprime ampi margini di interesse.
L’investimento in titoli di Stato può pertanto essere, oggi più che mai, una interessante opportunità per chi non desideri cogliere i rischi di un impiego in Borsa.